Latte crudo: un prodotto completamente naturale
Sia in oriente che in occidente il latte crudo è un alimento tradizionalmente utilizzato sia da giovani che da anziani. Questo fino al ventesimo secolo, poi non fu più possibile acquistarlo.
Nei primi anni del Novecento, gli scienziati dimostrarono che patologie gravi erano legate al consumo di latte crudo. Per questo, nei primi anni trenta lo stato italiano impose la pastorizzazione e la garanzia sulla sanità del prodotto fu affidata alle centrali municipalizzate. In Italia la legislazione in materia ha definito il prodotto pastorizzato con il nome di fresco.
Negli anni il miglioramento tecnologico e l’igiene generale hanno fatto sì che la legislazione Italiana e Comunitaria reintroducesse nuovamente la vendita di latte crudo (non trattato termicamente) distinto dal latte fresco pastorizzato, purché venga bollito prima del suo consumo.
La vendita è permessa solo tra produttore e consumatore, sempre che l’allevamento di provenienza abbia le condizioni igienico-sanitarie adeguate.
- Il latte fresco pastorizzato ha una bassissima carica batterica.
- Il latte crudo non trattato termicamente presenta una flora batterica in condizioni controllate benefica, ma potrebbe essere soggetto a inquinamenti in assenza del rispetto delle norme igieniche da parte del produttore.
Nel 2008 in Italia, in seguito ad alcuni casi di intossicazione di Escherichia coli– ceppo O157 imputabili al consumo di latte-, il governo impose come misura sanitaria di indicare nei distributori l’obbligo di consumazione entro tre giorni e solo previa bollitura. Questa pratica storicamente serviva ad evitare le malattie un tempo notoriamente collegate al consumo di latte.